![]() |
| Presepe nella Basilica di San Lucchese, Poggibonsi |
Preparare il presepio è una delle più intime feste, e più serene, che in famiglia si possano godere: s'intende che dà un gran da fare, e non permette a nessuno di starsene colle mani in mano: ma nulla è più lieto. Si dipingono scene e fondali, s'incolla, s'inchioda, di dispongono e si ridispongono figure e figurine, alberelli e ponticelli, lumini e candele, comete di carta d'oro su cieli d'un inverosimile turchino. La rappresentazione della Natività diventa una specie d'epopea alla quale ciascun contadino di gesso e pastore di maiolica apporta la sua strofa. S'impacchettano i doni: si pongono da parte, per spedirli o recarli, quelli destinati ai bimbi e ai vecchi degli ospedali, che avranno essi pure il loro presepio.
Rammento una botteguccia, all'angolo d'una straducola vicina al quartiere dove un giorno abitavo, che col dicembre si riempiva, in vetrina e all'interno, di pezzi necessari alla costruzione dei presepi: e si trasformava, così, in grotta magica da incantare piccoli e grandi.
Non saprei dire che nome avesse quella viuzza, posta fra un dedalo d'altre viuzze che le assomigliavano. Né ritrovare il cammino per ritornarvi. Forse la botteguccia d'angolo non c'è più. Forse non c'è più nemmeno la straducola; e sì che non è molto ch'io ho abbandonato quei paraggi. Paraggi di Milano antica: fanno così presto, ora, a scomparire, quelle strette vie senza sole, tortuose come serpi, segrete come cuori.
"Canzone natalizia", Ada Negri
Anche per il post di oggi ho ripreso questo racconto di Ada Negri, il cui inizio vi avevo proposto ieri. Se volete leggerlo, lo trovate in "Le rose di Natale", edizioni Interlinea.
Grazie a Marilena che mi ha prestato il libro! 😘

1 commento:
Grazie a Daniela che ha scelto gli addobbi letterari che hanno illuminato questo avvento.
Posta un commento